giovedì 24 gennaio 2008

Comandante Rommel viaggio e dintorni ...

... una casa, una vera casa di mattoni e pietre, è come una tomba. qualche volta si può anche vivere sotto una tenda... ma la cosa migliore, per me, è dormire sotto il cielo e guardare le stelle negli occhi.detto tuareg





















Music for Sabry

Una canzone tutta per te, sorella, per dimostrarti che mi appartiene anche la dolcezza. Ma per eludere la banalità in cui uno può incappare, ho scelto per te una canzone di David Silvian, conosciuto grazie ad un caro amico che non smetterò mai di ringraziare. Voce meravigliosa, tonalità bassissime e vibranti, pianoforte e archi. Ti consiglio di cercare qualcosa su you tube tipo September ... oppure Forbidden Colours o ancora un pezzo in coppia con Sakamoto. Una doverosa raccomandazione, non mi cadere in depressione però ok??? P.s. Puoi anche provare a farmi richieste musicali, ma ti prego, mettiti una mano sulla coscienza e soprattutto ricordati che è un blog pubblico hahahahaha !!

P.S. 2 per sentirla devi spegnere la playlist!!!!

giovedì 10 gennaio 2008

The Electronics horror show


Potrei dare vita a una polemica sempre nuova ogni 5 minuti. E’ un periodo così. L’ispirazione a farlo mi viene data dalle solite cose. Da quelle solite intolleranze che non più trattenute al di sotto della soglia della saggezza, escono allo scoperto e declinano sensazioni aspre. Mentre mastico l’ultimo boccone di un panino sbagliato, sfoglio il giornale che ho sotto, anch’egli vittima di un affollato consulto. Scorro distrattamente le notizie, non è che ho voglia di solleticare la mia gastrite, ma nulla, non c’è niente da fare, regolare come l’onda da cavalcare, arriva qualcosa di talmente magnetico da farmi dimenticare ogni cosa.
Presentato al Consumer Electronis Show di Las Vegas l’ITASER, che non è un termine veneto per azzittire qualcuno, ma una pistola laser, utilizzata in un primo tempo dalle forze dell’ordine, e poi aggiunto al peso di una borsa femminile già troppo pesante, come strumento di autodifesa. La novità è che questo aggeggio, rivisitato nel look per divenire oggetto di “tendenza”, (vds. Foto) non solo si è rivelata un’arma molto più pericolosa che dal fare desistere un malintenzionato (ad oggi le morti provocate dalla scossa sono state all’incirca 88), ma da oggi diventa anche I-Pod!!!!! Eheeeee?????? Stra Eheeeee???? Ma stiamo scherzando? Ma chi si nasconde dietro questa ultima trovata, il regista di un film horror?
Della serie devo mettermi un sottofondo musicale per spararti un getto di corrente da 50 mila volt e arrostirti? Oppure devo aspettare che arrivi il pezzo perfetto, quello da suspance, infilare i guanti neri e fare fuoco? Mi sono persa qualcosa? Dov’è la telecamera, dove le comparse?
Troppo tardi, ecco salire l’acido di un panino sbagliato, ingurgitato davanti ad una lettura sbagliata … di una giornata improbabile!

mercoledì 9 gennaio 2008

giovedì 3 gennaio 2008

Ad un passo dall'inferno, ad un passo da te



Questa notte mi sei apparso in sogno,
respirandomi l'anima in un soffio.

Ho donato il mio corpo
ad un lupo dal pelo sporco.

Tua complice, tua preda
mi sono impadronita della tenebra
in questa selva oscura, erranti e vagabondi.

Che la pecora non sappia e che il branco ci dimentichi.

Umile servitrice,
per esserti regina, sarò per te assassina.

O, notte meretrice
che fuggi davanti alla verità di un alba.

Svegliandomi ad un passo dall'inferno
Ad un passo da Te

E ho le mani sporche di sangue

mercoledì 2 gennaio 2008

martedì 1 gennaio 2008

Tempo


Tempo

E’ l’ora delle streghe, l’ora in cui il cielo è talmente accigliato da diventare impenetrabile persino ai raggi del sole, e così è il tuo sguardo, in questo plumbeo pomeriggio di silenzio.
Si muove solo il piccolo ciuffo di capelli calato sul viso, sotto il tuo pesante respiro, danza in onda e in onda scivola.
Ne ho udito lo strappo, lo strappo dell’anima, ancora una volta.
E quella tua flebile voce, insicura voce, si aggrappa con quanta tenacia possibile a quei lembi, per ricucirli.
E quegli occhi, spellati di sonno e lacrime, assenti, c’è dentro tutto il tuo mistero.
E' la tua vita è uno specchio caduto mille volte, mille volte ti sei chinata a raccoglierne i frammenti, ed io al tuo fianco, ed ogni volta ne manca un pezzo, ed ogni volta il riflesso e sempre più inafferabile.
Seduta al tuo fianco ho osservato quello sguardo fuggire via, lontano, oltre il giardino, oltre l’orizzonte.
Hai costruito dietro di te un labirinto impenetrabile, e li ti sei persa, una, dieci, cento volte.
Ho impiegato tempo per cercarti, ancora una volta, perché tornassi a me.
Già, il tempo, inarrestabile tempo, tempo che non ritorna, tempo che il minuto che ci hai pensato è già trascorso.
Tempo scandito dal tuo respiro, da farmaci che ancora una volta ti appresti ad assumere, tempo di estenuanti silenzi, tempo che rincorro e che tu vorresti fermare, per sempre.
Ma non è ancora tempo, non è il mio, non è il tuo … così scorre.