martedì 9 giugno 2009

Una mattina post elettorale ...

Eppure rischio di cadere, cedere sotto il peso di una discussione sterile, come quella generata dai risultati elettorali questa mattina con il barista.
Come ogni mattina mi appresto a sorseggiare uno dei caffè più buoni della zona, spinta da un rituale ormai radicato e del quale faccio fatica a privarmi. Entro con un sorriso un pò tirato, specie quando ho in attivo solo poche ore di sonno, pronuncio solo buongiorno e in men che non si dica ho apperecchiato il mio caffè macchiato con tanto di bustina di zucchero. Solitamente lascio scorrere il vociare delle persone, mi attraversa appena, giusto il tempo di misurare gli umori e captare qualcosa di insolito, poi esco con un grazie ed un buongiorno.
Ma questa mattina è stato diverso, il bar era deserto, solo qualche viso plastificato, compreso quello del barista, che oggi ha visto bene di coinvolgermi in un discorso post elettorale, contravvenendo a quelle che sono le regole di segretezza del voto oltre a richiamare la mia attenzione di norma assente.
Esordisce prima con un'esclamazione: Eh sono troppi!
Io che ho preso al volo l'esclamazione tento di svicolare: chi, i politici?
Lui insiste, è evidente che ha un rospo in gola, ed è sicuro che ha battezzato me per poterlo sputare ... "NO gli stranieri"
Io, risucchiata in un tema mio malgrado, capisco che è ora di arrotolarmi le maniche: eh sai, si avverte questa sensazione quando ci si sente i padroni di uno spazio.
Lui le maniche le aveva già arrotolate, non aspettava altro di poter menar per aria le braccia: noi e i nostri vecchi abbiamo fatto la storia dell'Italia, e questi vengono qui a far casino, stupri, rubano!
Il primo sorso di caffè a questo punto è arrivato ad un bivio, stomaco o vie respiratorie, ed io fatico ad indirizzarlo bene. Per un attimo penso anche alla terza opzione ... decisamente poco confacente ad una signora, così mi sforzo un pò e deglutisco. Ho sperato anche che il tempo impiegato per questo black out lo avesse messo a tecere, ma nulla, anzi, ne approfitta e incalza: Sai che i pakistani ricevono 30.000 euro come finanziamento a perdere per un'attività?
A questo punto mi scoccio e sfodero il mio sarcasmo pungente: Ah si, e tu che possiedi un'attività ritieni che quella cifra siano tanti soldi?
Ora il ragazzo è pensieroso ...
incalzo io: preferiresti che stessero all'angolo della strada a guardare il sedere alla tua compagna?
Aggrotta le sopracciglia ...
Punzecchio ancora: Ah dimmi una cosa, tu la domenica sei aperto? e la sera dopo le 19?
Abbozza un no.
Allora affondo: sai che c'è? da domani mi fai lo scontrino per ogni briciola che acquisto nel tuo locale, non sia mai che ci sia qualcun'altro che ruba e si può permettere attività strafighe a discapito dei poveri coglioni.E non me ne frega se non ci stai dentro, se così fosse hai una sola alternativa, stare fuori.
Per un attimo intravedo la scena di lui che scavalca il bancone del bar per picchiarmi e un brivido mi attraversa, ma è un istante, comprendo che è innocuo, è solo un pò attonito.
Appoggio il caffè ormai freddo e faccio posto a due operai dell'est europa che vengono accolti con un sorriso degno di un film di Dario Argento, leggo i titoli della prima pagina del giornale e resto in attesa di pagare dopo i due ragazzi. Il barista mi batte lo scontrino lo afferro e bisbiglio ... immagino ti vadano bene i soldi di questi stranieri che vengono in italia per rubare, chissà se anche loro provengono da zone in cui le multinazionali hanno causato disastri?!
Buongiorno, ed esco!
A posteriori capisco che di sterile c'è davvero poco, c'è una certezza, gli italiani sono razzisti, hanno la memoria molto corta, dopo un periodo di diffidenza verso gli stranieri adesso manifestano intolleranza accentuata dal periodo di crisi per poi doversi arrendere all'unica verità: la mescolanza fra popoli è il futuro, è inevitabile. Siamo uno sputo dell'universo e abbiamo anche il coraggio di fare la guerra tra di noi ...

Sono senza parole ...

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