I ruvidapensieri nascono così e non si sà poi dove vadano a finire. Questo quello di oggi.
Omaggio a Zanardi (Andrea Pazienza)
Il disordine equivale ad un numero non meglio precisato di oggetti presenti in uno spazio circoscritto e collocati in maniera totalmente casuale...i miei pensieri sono così distribuiti, secondo l'ordine in cui essi si presentano, in una continua sollecitazione mentale. L'imperfezione e l'incompiutezza aggirano irrimediabilmente la loro staticità!
Capita anche di rientrare dalle ferie e scoprire che sei morto!!! Ora vi chiederete se davvero vale la pena andare in vacanza se poi quando si rientra si è diventati pazzi! No, no, non sono pazza ed evidentemente non sono nemmeno morta.
Questa mattina, mentre mi stavo beatamente gustando un caffè come si deve, ho impugnato come da abitudine il giornale, aperto casualmente alla pagina dei necrologi, manca un niente e muoio davvero! una pagina intera di "estremi saluti" a ketty!!! Oddio, sono morta e sono l'ultima persona a saperlo! Ovvio la sorpresa ha avuto un'eco enorme perchè non è che il mio nome sia molto diffuso e certo vederlo scritto mi ha fatto ancor più effetto.
Moltissime parole di affetto nei confronti della signora estinta da parte di persone del tutto sconosciute, mi ha fatto riaquistare il mio normale battito cardiaco. Non nascondo che ho provato anche una certa commozione nei confronti di questa sconosciuta che aveva in comune con me un semplice ed originale nome.
Quindi colgo anche l'occasione di comunicare a parenti ed amici che "purtroppo per voi" sono ancora viva e non solo, con l'intento di accentuare maggiormente la mia ruvidità.
Dalla donna che sono mi succede, a volte,
di osservare nelle altre, la Donna che potevo essere
Donne garbate esempio di virtù,
laboriose brave mogli, come mia madre avrebbe voluto.
Non so perché ...
tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce sul mio corpo
la colpa che le loro vite impeccabili,
per strano maleficio mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti notturni sotto il cuscino,
contro la vergogna della nudità sotto la biancheria intima,
stirata e inamidata.
Queste donne, tuttavia,
mi guardano dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere "la brava bambina", "la donna per bene",
la Rose irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia,
dai figli e da tutti gli esseri
che popolano abbondantemente questo mondo.
In questa contraddizione inevitabile
tra quel che doveva essere e quel che è,
ho combattuto numerose battaglie mortali,
battaglie inutili, loro contro di me
- loro contro di me che sono me stessa -
con la psiche dolorante, scarmigliata,
trasgredendo progetti ancestrali,
lacero le Donne che vivono in me
che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo
perché non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perché oso essere quella folle, inattendibile,
tenera e vulnerabile
che si innamora come una triste puttana
di cause giuste, di uomini belli e di parole giocose
perché, adulta, ho osato vivere l'infanzia proibita
e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili
e ho osato godere del corpo sano e sinuoso
di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.
Non incolpo nessuno. Anzi li ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino,
appena apro gli occhi,sento le lacrime che premono,
nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,
rompendo cappe e strati di roccia terziaria e quaternaria,
vedo le altre donne che sono in me,
sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa
...per la mia felicità.
Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili...
contro di me
contro questa donna fatta, piena,
la donna dal seno sodo e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei
...mi piace "Essere"
(Gioconda Belli)