lunedì 30 novembre 2009

Sacrilegio















So che per molti di voi questo post sarà deludente, e magari sarò cancellata da qualche profilo, ma come sempre dico quello che penso, e ciò che mi spinge a farlo è un'autentica orticaria che non riesco più a gestire. Questo insopportabile prurito mi è dato dalla cover di Vasco Rossi della canzone Creep degli immensi Radiohead che definisco: semplicemente "RACCAPRICCIANTE"!. 
Questo pezzo meravioglioso entra sicuramente a fare parte della lista delle 10 canzoni che preferisco e non capisco perchè Vasco sentisse questa necessità.
Quel che voglio dire è che Creep è una canzone perfetta, stupenda e che possiede queste caratteristiche proprio perchè cantata dalla splendida voce di Thom Yorke. 
Voi direte, si, ma tutte le cover sono cantate da altri ... Ed io rispondo " si ma non sono così tremende!!!"
Vasco ha il suo pubblico, il suo successo, può fare impazzire come può fare schifo. Io sto in una via di mezzo, d'altra parte non potrei visti i miei trascorsi di bambina costretta a cantare le sue canzoni da mia sorella ogni volta che si saliva in macchina. Davvero questa volta non ho nessuna buona parola per lui, anzi ... 
E' un sacrilegio, qualcosa di inutile e davvero imbarazzante. 
Come se non bastasse le radio,  in questo periodo, la girano a ripetizione, ed ogni volta rischio l'incidente. Inizio a battere le mani sul volante procurando sbandate a raffica gridando come una scema la mia rabbia nei confronti di questa cover.

Per chi magari non l'avesse mai sentita (credo pochissimi) voglio soffermarmi in particolar modo sul testo imbarazzante di Vasco (mentre per l'ascolto vi invito a fare un giro su Youtube, io qui non la metto manco sotto tortura!!) e confrontarlo con la traduzione originale, mentre in alto potete ascoltare la versione originale .... unica ed irripetibile!!

Testo della cover di Vasco:

Guarda che lo so 
che gli occhi che hai 
Non son sinceri 
Sinceri mai 
Neanche quando ti svegli 
Na na na 
Tanto è lo stesso 
Soffro anche spesso 
Ma sono qui 
Amo dirtelo 
Voglio restare insieme a te 
Ad ogni costo 

Guarda che lo so 
Mi tradirai 
Io ti conosco 
E lo farai 
Anche senza rispetto 
Na na na 
Tanto è lo stesso 
Soffro anche spesso 
Ma sono qui 
Amo dirtelo 
Voglio restare insieme a te 
Ad ogni costo... 

uh-u uh-u 
uhhhh na na nà na nà na nà na 
na la-lài-la-là 
na... na... na... naaaa 
na na la la 

Guarda che lo so 
che gli occhi che hai 
Non son sinceri 
Sinceri mai 
Ma sono qui 
Amo dirtelo 
Voglio restare insieme a te 
Ad ogni costo 
Ad ogni costo 

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TESTO ORIGINALE!!!!

Verme




Prima eri qui e non riuscivo
nemmeno a guardarti negli occhi
sei come un angelo,
la tua pelle mi fa piangere
ondeggi come una piuma
in un mondo bellissimo
ed io vorrei essere speciale
cazzo, tu si` che sei speciale

ma sono un verme, sono un balordo
che diavolo ci faccio qui?
questo posto non fa per me

non m'importa se fa male,
ma voglio avere il controllo
voglio un corpo perfetto,
voglio un'anima perfetta
voglio che tu te ne accorga
se non ci sono
cazzo, tu si` che sei speciale
anch'io vorrei essere speciale

ma sono un verme, sono un balordo
che diavolo ci faccio qui?
questo posto non fa per me

lei sta scappando ancora
sta scappando via, corre...

qualunque cosa ti renda felice
chiedimi qualunque cosa tu voglia
cazzo, tu si` che sei speciale
e anch'io vorrei essere speciale

ma sono un verme, sono un balordo
che diavolo ci faccio qui?
questo posto non fa per me
questo posto non fa per me

Dunque, non mi definisco una esperta di musica, e nemmeno un'appartenente all'accademia della Crusca ma qualcosa la voglio dire.

1. NON C'ENTRA NULLA CON L'ORIGINALE, SIGNIFICATO TOTALMENTE DIVERSO ED OPPOSTO,  AMMESSO NE ABBIA UNO, DI SIGNIFICATO!!!!

2- La metrica ....... LA METRICA PER LA MISERIA!!!!! NON PUOI IN UN TEMPO BREVE CONSTRINGERE UN'INTERA FRASE MANNAGGIA A TE!!!!  POTREI PASSARTELA AL LIMITE SE FOSSE UNA FRASE INCREDIBILE, DI UNA BELLEZZA DISARMANTE, MA NON E' CERTO QUESTO IL CASO.

3. TESTO BANALE ... INUTILE,  SE NON NE AVEVI VOGLIA MI CHIEDO CHI TE LO HA FATTO FARE??? AL LIMITE FATTELA SCRIVERE DA UN PROFESSIONISTA DELLE PAROLE!!!!

4. NON ERI A RIPOSO?!?!?!!? FORSE E' IL CASO DI RIVALUTARLO VISTO L'IMPEGNO!!

Concludo promuovendo una petizione da sottoscrivere per evitare di sentirla ogni due minuti in radio e facendo un appello a quest'ultime " PERFAVORE  METTETE L'ORIGINALE"

P.s. se vi viene qualche altra critica il mio post è aperto e pubblico, sfogatevi pure. Accetto anche critiche al contrario, ma siate pronti alle repliche!!


Questo nostro tempo




Scrivo di noi adesso,
in un istante che ci appartiene.
Traccio con l’inchiostro queste pagine di amore,
tra pensieri vivi e sensazioni piene.
Forse ti capiterà di rileggerle in un altro tempo e,
in quell’occasione,
quando ti sarai già sciacquato la bocca dal sangue,
potrai percepire di quanta dolcezza è cosparso questo nostro incontro.
Dolcezza , perversione e sregolatezza.
Leggerai di un passato che ci ha visti protagonisti,
di comparse delle quali solo noi conosciamo l’esistenza.
Srotolerai questo tappeto e ti perderai nelle frange scomposte di una reale follia.
Ne seguirai le trame cucite di sospiri e gemiti,
ti sorprenderà leggerne gli articolati disegni.
Eppure siamo appartenuti a questo tempo, tu ed io.
Scorgerai sfumature accese che ritroverai nei gesti di tutti giorni.
Nel bicchiere di vino,
nel tramonto sul mare,
nel verde acceso della primavera.
Sorprenderai ancora una volta due corpi arrotolati nei vividi colori.
Quanta sostanza ha questa nostra storia!
Tonalità che accendono un giornata,
forse comunemente troppo bianca
ma così viva e fiera.
Potrai cadere nella tentazione di scuoterne i ricordi,
in balia di un soffocato tormento,
apparirà un arcobaleno di briciole di buono ed ozio,
che è stato il nostro spazio,
infiltratosi senza appello in un tessuto troppo stretto.
Desidererai farlo nuovamente,
perché la perfezione di questi pasti consumati di fretta
saranno un richiamo troppo invitante per le tue membra.
Saremo sapore di istanti lontani.
Saremo lenzuola troppo sgualcite per poterle stirare
ancora calde ed accoglienti dove potersi ritrovare.
Sentirai la tua mente gravida di immoralità e delirio,
scoprirai che è nelle tenebre,
in cui le nostre anime si sono macchiate,
l’unico luogo per la redenzione.
Ci ritroveremo lì,
nel punto e virgola di questi nostri sorrisi concessi al Demonio,
con ancora il sapore di questo nostro tempo.


lunedì 29 giugno 2009

Inno all'occupazione


Oggi, a causa della chiusura per turno settimanale mattutina di un'altro magazzino, ho ripiegato per una pausa pranzo veloce in questo noto "contenitore". La scelta, si sà, non è come un ristorante alla carta, ma dovevo fare passare mezz'ora così in qualche maniera mi sono seduta al tavolo con quel che ho ritenuto decente.
Mezz'ora aimè passa in fretta, e complice l'imbuto per ingurgitare il pranzo e poi quel che ho letto a fianco diciamo che la pausa pranzo è risultata un pò indigesta.
Il cartello fotografato pone una domanda che immagino tutti si facciano. Oppure dovrei dire che che si è reso necessario per noi italiani, viste le nostre cattive maniere e recita così:
Perchè devo sparecchiare io?
Se togli tu il vassoio dalla tavola dopo aver mangiato elimini il costo di qualcuno che lo faccia per te: così noi manteniamo i prezzi bassi senza intaccare la qualità e ti serviamo più rapidamente.
Ora, visto che il cartello è apposto in un luogo pubblico, penso di potere dire l'effetto che ha avuto su di me.
Beh, a parte la scelta opinabile di fare una richiesta ponendola come domanda (una semplice richiesta forse era sufficente senza fare percepire una sorta di ignoranza da parte di chi legge)
A parte la tristezza che ne deriva dalla necessità di specificarlo (posso immaginare che il buon senso civico delle persone si è perso dalla notte dei tempi)
Quel che mi ha irrigidita è che per mantenere i prezzi bassi (forse non se ne sentirebbe poi tutta questa necessità ...) abbiano deciso di rispiarmare sul personale.
Non so, questo cartello mi ha messo di cattivo umore, non perchè io sia stata invitata a sparecchiare la tavola, figuriamoci, lo facevo anche senza quel cartello, ma siamo sicuri che ci sia davvero la necessità di sapere che quello che sto mangiando costa poco perchè poi me lo sparecchio da sola e perchè voi in questo modo siete riusciti a risparmiare sul personale?!?!?!
Che amarezza!!!

venerdì 26 giugno 2009


La religione è per me motivo di infinite domande, lo è sempre stato, e poiché fondamentalmente il principio su cui si basano molte di esse è credere, farlo a prescindere, non ha mai trovato grande spazio dentro di me.

La curiosità che mi accompagna dalla nascita va alla ricerca dei perché, e poiché nessuno è stato in grado sino ad ora di darmi risposte convincenti, mi sono sempre arrivate come una negazione data da una mamma ad una bambina che chiede di poter andare a fare il bagno d’estate al mare. Il perché no non mi soddisfa affatto quindi ritengo di non poter credere a nessuna religione che mi pone dei divieti senza essere in grado di motivarmeli decentemente. Questo non vuol dire che io non percepisca spiritualità, al contrario, mi affascina e sorprende ciò che sento a volte quando leggo di qualche forma religiosa o metto piede in una chiesa, ma il più delle volte, quando ne approfondisco gli aspetti e i credo, ne rimango delusa, vanno proprio contro il mio pensiero e spesso principi.

Ora, una lunghissima “prefazione” per raccontare ciò che si è manifestato come fortemente spirituale oggi alla mia porta. Per fare ciò però devo fare un passo indietro, cioè devo andare a Mercoledì pomeriggio.

Mercoledì pomeriggio ero in auto con una mia amica, e tra una cavolata e l’altra ci siamo messe a cantare come due ragazzine in gita scolastica. A volte capita, è frutto della tecnica adottata da mio babbo per affrontare il mio mal d’auto davvero terribile, quella di distrarmi con il cantare per l’immensa gioia dell’udito degli occupanti l’abitacolo. Il repertorio è stato il più disparato, poi come spesso accade, dopo un principio in cui ci si prende abbastanza sul serio si passa davvero a sragionare. E così è stato, dalle canzoni da una rotonda sul mare, si è passate per la lirica e si è finito per cantare la “preghiera” tormentone degli hari krishna. A chi non è mai capitato di incontrarli in corteo vestiti di bianco oppure arancione, tamburello sotto braccio, dolcetti fatti in casa, che tutti sorridenti intonano quel canto che fa più o meno così:

Hare Krishna Hare Krishna

Krishna Krishna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare

(ps. Adesso ciccia non si sbaglia più al prossimo canto!)

A questo punto intuisco le vostre espressioni recitare più o meno un Embè!?!?!?!?!

Eh, embè può capitare di incontrare i seguaci di questa religione per strada, può forse capitare di canticchiarne la canzone in macchina ma forse è più improbabile che a distanza di un giorno io senta suonare il campanello in ufficio e trovarmene uno dietro la porta.

Si, la mia sorpresa è stata davvero grande quando dietro la porta ho visto un ragazzo alto, rasato con il tipico codino dietro vestito di bianco che teneva in mano dei libri. Il suo fare è stato anche più sorprendente di questi tempi, voce bassa, sorriso rassicurante e una buona dose di conoscenza delle frasi tipiche ricevute di porta in porta. Dopo una breve frase per fargli capire che il titolare non lo avrebbe ricevuto, ha rifiutato anche di entrare in studio restando immobile sulla porta destando sufficientemente la mia curiosità al punto tale da rifilarmi un libro in cambio di un offerta. In verità non so se davvero capace di convincermi oppure, più probabilmente, giocando sull’effetto si ok dai sto lavorando e devo chiudere, comunque sia la sua frase di saluto è stata anche più sorprendente. “ Solitamente queste cose arrivano a chi le chiama, evidentemente era destinato a te!”

Tant’è adesso ho un libro da leggere dal titolo “viaggio alla scoperta del se” scritto da sua divina grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ….

Mah … che posso dire? fosse così semplice capire chi io sia sarebbe una bella scoperta, propendo però alla teoria che nemmeno questo libro riuscirà a rispondere alle mie domande, non so aprendo a caso leggo:

“ L'associazione chiede a tutti i membri (o almeno a quelli che hanno preso l'iniziazione da uno dei maestri spirituali autorizzati) la recita di un certo numero di japa mala del mantra Hare Krishna ed il rispetto di quattro principi regolatori:

* essere strettamente latto-vegetariani (evitando di mangiare carne, pesce e uova);

* non assumere droghe (compresi tabacco, caffè, thè ed alcolici);

* non praticare sesso, se non allo scopo di procreare;

* non praticare gioco d'azzardo.

Non sarà un caso se a pranzo ho mangiato una bistecca, bevuto mezza bottiglia di vino, preso caffè, amaro, giocato il superenalotto e ……!!!!!

Evidentemente sto cercando la via per la redenzione ...

martedì 9 giugno 2009

Una mattina post elettorale ...

Eppure rischio di cadere, cedere sotto il peso di una discussione sterile, come quella generata dai risultati elettorali questa mattina con il barista.
Come ogni mattina mi appresto a sorseggiare uno dei caffè più buoni della zona, spinta da un rituale ormai radicato e del quale faccio fatica a privarmi. Entro con un sorriso un pò tirato, specie quando ho in attivo solo poche ore di sonno, pronuncio solo buongiorno e in men che non si dica ho apperecchiato il mio caffè macchiato con tanto di bustina di zucchero. Solitamente lascio scorrere il vociare delle persone, mi attraversa appena, giusto il tempo di misurare gli umori e captare qualcosa di insolito, poi esco con un grazie ed un buongiorno.
Ma questa mattina è stato diverso, il bar era deserto, solo qualche viso plastificato, compreso quello del barista, che oggi ha visto bene di coinvolgermi in un discorso post elettorale, contravvenendo a quelle che sono le regole di segretezza del voto oltre a richiamare la mia attenzione di norma assente.
Esordisce prima con un'esclamazione: Eh sono troppi!
Io che ho preso al volo l'esclamazione tento di svicolare: chi, i politici?
Lui insiste, è evidente che ha un rospo in gola, ed è sicuro che ha battezzato me per poterlo sputare ... "NO gli stranieri"
Io, risucchiata in un tema mio malgrado, capisco che è ora di arrotolarmi le maniche: eh sai, si avverte questa sensazione quando ci si sente i padroni di uno spazio.
Lui le maniche le aveva già arrotolate, non aspettava altro di poter menar per aria le braccia: noi e i nostri vecchi abbiamo fatto la storia dell'Italia, e questi vengono qui a far casino, stupri, rubano!
Il primo sorso di caffè a questo punto è arrivato ad un bivio, stomaco o vie respiratorie, ed io fatico ad indirizzarlo bene. Per un attimo penso anche alla terza opzione ... decisamente poco confacente ad una signora, così mi sforzo un pò e deglutisco. Ho sperato anche che il tempo impiegato per questo black out lo avesse messo a tecere, ma nulla, anzi, ne approfitta e incalza: Sai che i pakistani ricevono 30.000 euro come finanziamento a perdere per un'attività?
A questo punto mi scoccio e sfodero il mio sarcasmo pungente: Ah si, e tu che possiedi un'attività ritieni che quella cifra siano tanti soldi?
Ora il ragazzo è pensieroso ...
incalzo io: preferiresti che stessero all'angolo della strada a guardare il sedere alla tua compagna?
Aggrotta le sopracciglia ...
Punzecchio ancora: Ah dimmi una cosa, tu la domenica sei aperto? e la sera dopo le 19?
Abbozza un no.
Allora affondo: sai che c'è? da domani mi fai lo scontrino per ogni briciola che acquisto nel tuo locale, non sia mai che ci sia qualcun'altro che ruba e si può permettere attività strafighe a discapito dei poveri coglioni.E non me ne frega se non ci stai dentro, se così fosse hai una sola alternativa, stare fuori.
Per un attimo intravedo la scena di lui che scavalca il bancone del bar per picchiarmi e un brivido mi attraversa, ma è un istante, comprendo che è innocuo, è solo un pò attonito.
Appoggio il caffè ormai freddo e faccio posto a due operai dell'est europa che vengono accolti con un sorriso degno di un film di Dario Argento, leggo i titoli della prima pagina del giornale e resto in attesa di pagare dopo i due ragazzi. Il barista mi batte lo scontrino lo afferro e bisbiglio ... immagino ti vadano bene i soldi di questi stranieri che vengono in italia per rubare, chissà se anche loro provengono da zone in cui le multinazionali hanno causato disastri?!
Buongiorno, ed esco!
A posteriori capisco che di sterile c'è davvero poco, c'è una certezza, gli italiani sono razzisti, hanno la memoria molto corta, dopo un periodo di diffidenza verso gli stranieri adesso manifestano intolleranza accentuata dal periodo di crisi per poi doversi arrendere all'unica verità: la mescolanza fra popoli è il futuro, è inevitabile. Siamo uno sputo dell'universo e abbiamo anche il coraggio di fare la guerra tra di noi ...

Sono senza parole ...

martedì 5 maggio 2009

tutta la vita davanti ...(scusi in che senso?)




... sono qui che rido, (ma non troppo) con G. qui in ufficio. E' da stamani che ci rimpalliamo la conta dei call centre che chiamano una volta il mio numero, e una volta il suo. Il più delle volte cerchiamo di avere un tono educato, del tipo, madonna che rottura di palle, ma fai un lavoro di merda il che non giustifica il fatto di ricevere improperie. Solo che alla terza telefonata della mattina, mentre stai cercando di far quadrare i conti, mentre il capo ti sollecita quella cosa che ti ha chiesto da giorni diventa davvero difficile riuscire a mantenere un self controll. I podrotti commercializzati sono dei più disparati, dai boccioni di acqua, alla macchinetta del caffè, passando dalla telefonia alla vincita di premi favolosi, che chissà poi perchè sono ricaduti su di me!!! Io li comprendo gli operatori telefonici, provo davvero pena per loro, ore e ore a ripetere a pappagallo le magiche e persuasive frasi, a sorbirsi le più disparate risposte e se gli va fatta bene forse oggi non raccoglieranno male parole. Il più delle volte poi, stiamo parlando di gente laureata, persone che hanno fatto sacrifici rincorrendo un sogno, quando ancora sognare era una pratica allettante. Per poter in qualche modo entrare in questo dannato mondo del lavoro, potere finalmente rendersi un minimo indipendenti accettano di fare questo alienante lavoro ... Però capisco anche che non è proprio più possibile andare avanti così, la mattina rispondo a circa 6 telefonate di questo tipo e non comprendo davvero perchè sia possibile questo accanimento ad un numero che si è pubblico ma cavolo ... davvero non ne posso più, vorrei poter difendere il mio sacrosanto diritto a non voler comprare nulla, a morire di sete e sonno, a pagare fior di quattrini di canone senza per forza dovermi sentire un cimelio non a passo con i tempi. Si perchè la mia vita ve lo assicuro procede comuque, anche se per bere devo attraversare la strada ed entrare in un bar, anche se rinuncio alla vincita di un viaggio che per ottenere devo sottoscrivere l'acquisto di una casa in multiproprietà (ed il viaggio naturalmente consiste nel raggiungere la tua nuova proprietà) ... ve lo giuro, io sto bene così. Quindi perfavore, piuttosto che impiegare risorse spesso prestigiose in questa bagarre di offerte, sarebbe forse più opportuno trovare qualcuno di competente nel caso si abbia necessità di chiarimenti su acquisti già effettuati piuttosto che la voce fredda e metallica di una segreteria che ti rimpalla a mille numeri da digitare con sottofondo Love Story e che immancabilmente scoprirai non essere servita ad un emerito accidente!!!! fine dello sfogo.

lunedì 30 marzo 2009

L'arte di amare ... e di comporre video

Dedico a tutti gli amici 10 minuti di sogno. A mio avviso un capolavoro di tecnica per raccontare l'amore ...
Forse non si è troppo distanti dal sogno, digitale, un cuore immenso che colga il dettaglio ed un uomo consapevole di quel dettaglio ...









World Builder from Bruce Branit on Vimeo.

L'arte del sogno Italiano

Image and video hosting by TinyPic


Eccoci di fronte ai soliti spot elettorali. Da giorni assisto marginalmente a sparate politiche su decreti che hanno tanto il sapore di Spot. Marginalmente perché grazie a dio sono una persona ragionevole e pensante, come direbbe mike, la reclam l’apprezzo ma ragiono con la mia testa. Capisco però che per tutti quelli che sono abituati ad ascoltare parole come oro colato la cosa faccia sempre un grande effetto. Mi riferisco ad una sparata in particolare, il decreto al vaglio del governo per l’edilizia. Già il fatto che non sia mai stata fatta chiarezza sul contenuto la dice lunga e sentirsi dire che il settore edile possa essere sostenuto con questo intervento mi fa scompisciare dalle risate. Cambio di destinazione d’uso, ampliamenti …. Bello eh? Già mi immaginavo di acquistare un capannone industriale abbandonato (di questi tempi te li regalano) e trasformarlo in un super loft di lusso. E la mia casetta? Mmh in effetti se chiudo il terrazzo ci posso piazzare la piscina!....
Peccato che quando qualcuno giustamente chiede chiarezza i politicanti siano pronti a ritrattare. Il solito botta e risposta da una fazione all’altra senza senso e nessuno che dica cose con un minimo di ragionevolezza. Io questa sparata sulle case l’ho presa ne più ne meno come un cartellone pubblicitario con su scritto a lettere cubitali PARTI GRATIS PER L’AUSTRALIA … ed in piccolissimo Acquista 200.000 confezioni di coluttorio noi ti regaliamo una notte a Sidney. Certo deve essere esaltante per chi, intento ad arraffare, aggirare e rubare in barba agli onesti si arricchisce. E questo Silvio lo sa bene, legalizzare è la sua migliore qualità, oltre a quella di voler apparire come un benefattore. Ok, lo sfogo sarcastico c’è stato, ora però permettetemi di dire alcune cose, essendo del settore forse qualche esperienza me la sono fatta. Ovviamente questa proposta di legge non è del tutto fuori luogo, sicuramente c’è chi potrà usufruirne e sono i proprietari di case indipendenti sorte su terreni non vincolati. Ma subito mi sorge una domanda, non si faceva già e poi si condonava? Cosa c’è di nuovo Silvio? Non ti sei già costruito il bunker in Sardegna e poi lo hai condonato? Gli abusi edilizi ci sono dalla notte dei tempi, e chi ha voluto lo ha fatto, e tu li hai poi legalizzati. E non è certo per questi interventi che il settore edilizio è stato florido. Questa proposta è una bufala sotto tutti i punti di vista, può essere un incentivo ad organi come ACER (Azienda casa Emilia-Romagna) della mia regione, che si occupa di case popolari, in effetti ve ne sono diverse ormai molto datate ed abbatterle per ricostruirle con un aumento di superficie non sarebbe male. Pensate che alcune di esse hanno appartamenti ancora senza bagno. Si avete capito bene, senza bagno, e ci vivono persone!!!. Maaa, anche qui un ma, queste case la Soprintendenza le ha vincolate, indi, non è possibile abbatterle. Questo cosa significa? Una cosa molto semplice, queste leggi non potranno essere applicate se non in rarissimi casi perché vi sono enti, vincoli, normative e regolamenti con la quale questa legge si scontrerà (sempre che siano in grado di contrastarla) ergo, se funziona solo in rarissimi casi non serve a nulla e certamente non apporterà nessun cambiamento alla collettività ma solo a qualche sporadico, aggiungo fortunato, individuo. Con questo concludo con la speranza di avervi dato qualche informazione sensata. ....

martedì 24 febbraio 2009

Il curioso caso di Benjamin Button

Regia: David Fincher
Cast: Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Jason Flemyng, Julia Ormond
Genere: drammatico
Paese: Usa
Anno di produzione: 2008
Produzione: Warner Bros Pictures, Paramount Pictures, The Kennedy/Marshall Company

Dalla "curiosità" che un film del genere provoca, si passa, una volta usciti dalla sala, alla difficoltà di riassumere e catturare tutte le sensazioni che ha provocato. Specie per me, non abituata a fare recensioni, ma ci proverò.
In se la trama non sembrerebbe difficile, un bambino che nasce in un corpo da vecchio e viene abbandonato davanti ad un' ospizio, una madre adottiva che lo accoglie, e la vita di quest'uomo che conduce una esistenza “all'opposto”, ringiovanendo con il passare degli anni. La storia si srotola tra due eventi storici importanti, la fine della Grande Guerra e l’arrivo dell’ uragano Katrina in una New Orleans laboriosa e apparentemente abituata ai grandi cambiamenti.

I temi trattati sono, la guerra che si porta via le persone a noi care, la diversità, l’amore, l’abbandono, i sogni, lo scorrere del tempo, la vecchiaia e la morte.
Insomma, nulla che non sia già stato ampiamente trattato, ma con una narrazione alla quale non siamo abituati, con un ordine degli eventi completamente diverso. Lo stile narrativo tratta ogni evento in maniera piuttosto lineare, semplice e diretto. In un film dalle centinaia sfumature perfettamente assemblate in cui l’una non sovrasta mai un’altra per importanza o sensazione.

Ed è proprio questo che rende difficile la sua descrizione. Abituati a leggere messaggi più o meno criptici, guidati dall’impronta che il regista vuole dare, forse non siamo abituati ad uscire dalla sala con mille immagini, parole e simboli che trattano anche temi molto profondi, senza avere delle sensazioni preponderanti. Effetti speciali straordinari, fotografia sublime, attori bravissimi riempiono magicamente lo schermo per 166 minuti.

In definitiva è un capolavoro di narrazione, con una regia che si limita a leggere la trama senza alzare mai la voce, una storia molto piacevole a tratti anche divertente, forse un po’ lungo, ma d’altra parte si tratta di dover rafforzare la sensazione dello scorrere del tempo, con una fotografia davvero sublime e con effetti speciali che regalano a noi fanciulle la visione di un Brad Pitt da infarto.

Consigliato a tutte le persone che amano assimilare le sensazioni in
maniera del tutto privata e personale, estrapolandole tra le infinite offerte e con il sostegno di una magica fotografia ed effetti speciali.
Questo film offre a tutti voi la possibilità di non essere condotti ma accompagnati.
Mi limito a dirvi questo proprio per lasciarvi la più totale libertà e nel caso l’abbiate visto o vi prestiate a farlo allora sarei curiosa di scambiare sensazioni ed immagini con voi.
Sicuramente vi darà la possibilità di farvi una idea … poiché rileggendo ciò che ho scritto sopra non è che gli abbia reso giustizia, soprattutto mi sono come sempre incartata … ehehehe …. Boh sappiatemi dire!

lunedì 23 febbraio 2009

Storie di tende .... e dintorni.


Storie di tende … e dintorni.

Luoghi familiari, avvolti da una confortante staticità diffusa in seguito alla improvvisa perdita di qualcuno che ami.
Sì perché man mano che una casa si spoglia delle sue presenze, dei suoi affetti, tende a rimanere immobile, inerme, attenta a non violare ciò che è stato sino a poco tempo prima.
Un "museo" di monili e aninime impalpabile, impenetrabile.
E così rimane, in rispettoso silenzio, sino a quando la consapevolezza di un tempo che scorre, nonostante tutto, nonostante tutti, ti consente di apportare cambiamenti più consoni allo stato attuale dei fatti e degli affetti.
Ci si ritrova così da una parte a combattere con la sensazione che stai scalzando una presenza che non c’è più e dall’altra la necessità di provare a se stessi che la vita, sino a quel momento racchiusa sotto una campana di vetro, necessita di nuovo ossigeno.
Così sull’ultimo scalino di una scala, sospesi nel vuoto di un mondo, con un trapano in mano, una punta del 6 ad incidere un soffitto in cui ti appresti a montare una nuova tenda, osservi.
E mentre il rosso della polvere si adagia sulle mani tremanti, ti accorgi che il tuo impegno è andato ben oltre il semplice drappo che fa ora bella mostra di se alla finestra … sono piccole soddisfazioni … e qualcosa in più.

venerdì 20 febbraio 2009

"L'IO ALLO SPECCHIO"



Eccomi ancora qui, di fronte a me stessa, o meglio, a quest’immagine riflessa di me che ha la consistenza di una mera rete di particelle e segnali informatici codificati. Mi fa sorridere il pensiero che ciò che pretende di rendere il mio io sia talmente inconsistente da dipendere dalla corretta formulazione di un codice binario ... (01 111 001 010101) … un elemento inceppato del codice ed ecco che tutta la struttura si trasforma. Mi chiedo nell’eventualità in cui il meccanismo si inceppi se il mio io esploderà in mille pezzi, la mia immagine muti, si moltiplichi e la serie infinita di simulacri possibili danzi in silenzio come quando immergi gli occhi in un caleidoscopio. Oppure, più semplicemente apparirò come una parola sottolineata dal sistema di auto-correzione.
Se così fosse, se davvero fosse possibile entrare nel sistema, allora mi piacerebbe sciogliermi in lettere o in immagini, sapori e suoni e scorrere sempre giocando con la luce, con le prospettive, con gli scorci visuali.....sarei io, ma sarei sempre nuova. Questo almeno mi dispenserebbe dal continuo, impossibile tentativo di cristallizzarmi in un profilo.... troppo bidimensionale per i miei gusti.


Ho cercato molte volte di capire questo “rituale”, scrivere a se stessi di se stessi e renderlo pubblico (caro amico mi scrivo) e qualche idea me la sono fatta.

La motivazione più diretta che mi viene in mente è che scrivere di se stessi funge da auto-ritratto, mi “scrivo” o “descrivo” così da potermi idealizzare. Siamo talmente ricchi di sfumature e di volta in volta possiamo scrivere di noi facendo emergere l’uno o l’altro aspetto e questo a sua volta muta, come la creta sotto le mani di uno scultore, attraverso le parole, sino ad assumere una sembianza che probabilmente non ci appartiene del tutto ma che è un distillato del nostro io idealizzato.

Oppure la così detta “pratica confessionale” , un lettino virtuale dove stendersi e dove la sensazione confortante di uno psicologo viene superata da uno schermo dietro il quale ci troviamo, a debita distanza via via modificabile nei confronti dei nostri interlocutori. Quello che è certo è che alla fine rimane un senso d’incompiutezza, e la copia si dimostra per quello che è in realtà... una semplice pubblicità di sé stessi, il trailer del proprio io, lo specchio magico davanti al quale ci poniamo indica sempre altro.

Vogliamo parlare dell’ego smisurato in cui qualcuno si immerge per fare bella mostra di se nell’universo? In questo caso le motivazione che spingono a parlare di se sono due e l’una all’opposto dell’altra. La prima è che sono talmente sicuro di me, mi piaccio così tanto io, sono talmente simpatico, bello, colto che tutti devono sapere …. La seconda è che non sono per nulla sicuro di me, però tutto sommato ho sprazzi di autostima tale per cui sarebbe un peccato che altre persone non godano dei miei pregi.

Possono essere talmente tante le motivazioni che spingono una persona a parlare di se in un blog visibile a tutti … che lascio anche a voi, se lo volete, la possibilità di ricordarmene qualcuna.



mercoledì 7 gennaio 2009

Calma apparente


Mannaggia la miseriaccia! Uno fa tanta fatica a crearsi una parvenza di tranquillità … “devi fare sport, mangiare bene, tisana calda, letture spirituali, divieto ai tg per 15 giorni” mi ha prescritto il medico poi? Poi basta una copiosa nevicata, peraltro annunciata da giorni a farmi saltare i nervi come corde di violino suonate con l’arrota coltelli!!!
Premetto che la neve l’adoro, montagna, pianura, città, dovrebbe dare un contributo alla calma che vado cercando da tempo …. Paesaggi lunari, velocità ridotte e persino il mio cronico ritardo al lavoro viene meglio sopportato. Eppure cavolaccio, bastano 5 cm di neve a fare saltare gli equilibri di un’intera città che si è beata per anni delle università, della bella vita, del mangiar bene e della sanità all’avanguardia. Sì perché nella mia città se incontri qualcuno per strada, questo dispensa un grasso sorriso e se sei fortunato scampi al bottone che ti cucirà sulla resistenza, la fame, la guerra … e ti senti al sicuro, si, protetto, nell’abbraccio di una città accogliente. Vige il buon umore nella mia città, anche se il freddo pungente ti taglia le gambe si esce in bicicletta, si, e anche quando nevica si esce in bicicletta …. Ma mannaggia la pupazza, perché allora io non sorrido per niente? Saranno forse i 30 minuti impiegati a “pattinare” in auto per 10 km perché nella mia città, che tanto si sta bene, non è passato manco uno spazzaneve? Ma si, ridiamo davanti alle notizie sulle previsioni del tempo, ma che sarà mai un po’ di neve? Ma si dai, usciamo con scooter, bicicletta chi se ne frega, tanto la mia città ha tra i migliori ospedali del paese! Eh no! Ora mi sono rotta. Sentite cicci che amministrate la mia città, si può sapere che diamine state aspettando a pulire le strade?