mercoledì 19 marzo 2008

19 marzo ...


I denti stretti, gli occhi gonfi,
le tue le mie lacrime di cera
in un delirio di terrore, ed io
che per un battito mancato,
in quella stanza, avrei voluto
non esserci mai più
o forse esserci del tutto,
per impedire alla forza
di arrendersi ancora
dinanzi alla vita.



La vita si è arresa papà, tu ti sei arreso, non potevo nulla davanti a questo.
Oggi so di avere conosciuto un uomo, ruvido e dolce come il miele allo stesso tempo, un uomo che mi ha fatto dono della più meravigliosa delle cose, la vita.
Non è sempre stato facile papà, vederti con occhi distaccati nel tuo ruolo di uomo, poiché per prima cosa tu per me eri e sei stato padre. E fare il padre non te lo insegna nessuno, commetti errori e ferisci da uomo e da uomo non chiedi scusa. Ami però come padre e per questo ho compreso. Compreso la tua durezza e la tua forza, la tua dolcezza e fragilità, ho compreso il tuo sguardo, i tuoi abbracci e i tuoi scherzi.
Ho conosciuto un uomo che ha mantenuto i suoi sogni sigillati in un cassetto nel nome di un amore che ha voluto donare. Ho compreso anche se non ho condiviso.
Ho conosciuto un uomo dalle mani sporche di sudore e fatica, un uomo con la schiena a pezzi, a caricarsi di pesi enormi, a trattenere il fiato.
Ho conosciuto un uomo che cantava, un uomo con il viso bagnato dal pianto, per commozione, senza nessuna vergogna. Vergogna ... questa parola non esiste quando il sentimento è autentico e le lacrime diventano goccie d'oro, di un valore inestimabile.
Ho conosciuto un padre, il mio, che non mi ha mai fatto mancare amore, nemmeno nei momenti difficili, nemmeno dietro gli sguardi severi, nemmeno dietro a parole che facevano tremare.
Ho conosciuto un uomo e un padre, il mio, e in un giorno che dovrebbe essere come un altro ma che per ricorrenza non lo è, voglio dirti che sono stata orgogliosa e fiera di incontrarti.
Ti amo papà, quella che sono è il risultato del tuo amore, quella che sarò è il prodotto di quel che mi hai donato.

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