mercoledì 19 marzo 2008

PAROLE


Parole...
Dalla parte del "partecipante" è un altro sentire, è il suo, un’appartenenza totale al suo voler essere al suo voler percepire.
La condivisione di Parole è il non voler gestire ciò che prendi e ciò che dai, è una mescolanza di colori che vedi e dai quali ti lasci sporcare. Appartarsi in quel luogo della mente che permette di amplificare, che permette di scrutare dentro, dentro, dentro e ancora più in fondo. Un sali e scendi interminabile a rincorrere ed afferrare ogni istante, a far tua ogni sensazione, perché ti nutra e sconvolga. Accogliere la contaminazione di certe emozioni è abbracciare il vero senso di un'esperienza è lasciarla muoversi, è assecondarla, è condividerla, è tenerla stretta, è il Tuffo nell'acqua gelida che ha il potere di scaldarti più di un camino acceso...
Un appuntamento di Parole, sentimenti, un momento in cui le vite si raccontano e ti fermi ad ascoltarle.. siamo in due, ne tanti ne pochi, ma siamo. Ognuno nella sua magica individualità, nel suo potere evocativo, nel suo trasportarti dentro quella Parola, dentro quell'emozione.
Quante volte di fronte a quelle “arabescate” Parole ho abbassato il capo, il coinvolgimento era così elevato che non sono stata in grado di penetrare dentro quel sentire, ma ho fatto il contrario, ho permesso a me di accogliere la potenza di un'appartenenza che forse solo nell'Amore trova il suo "coraggio"..
Condividere un'esperienza è un viverla in un modo diverso e potersela raccontare incastrandola, è vedere sull'altro e nell'altro il diverso svolgimento, ascoltare il fluire di un evento: il suo sviluppo, il suo "strascico"..il suo proseguo. E’ il cucire e scucire, smontare e rimodellare, il tingersi di colori sempre accesi.
Parole che mi contagiano, alterano ogni valore. Mi abbandono a sensazioni e in esse muoio e risorgo.
Parole sussurrate, urlate, soffocate, scritte o non dette, tutte a provocar “rumore” … ogni Parola accende fotogrammi, provoca espressioni anche impercettibili del volto, ogni Parola è "umettante", per gli occhi, per il cuore, per l’anima.
Grazie, perché solo nella semplicità di un Grazie si può comprendere, almeno in parte, la complessità dei fili che si muovono e ci muovono dentro ogni evento..dentro ogni Parola.
Grazie perché nelle Parole io sono, sento, vedo, comprendo. La Parola sono io.

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